di FRANCESCO CARACCIOLO
Un naufragio al largo della costa calabrese il 26 febbraio 2023 è stato disastroso. Oltre settanta persone di tutte le età perirono tra le onde alte a poche decine di metri dalla spiaggia di Cutro. Si salvarono giungendo a riva otto decine di persone. Come era avvenuto in occasione di altri simili catastrofici naufragi, in Italia e ovunque giunse la notizia, seguirono profondi sentimenti di dolore e di compassione per l’incomprensibile perdita di tante vite. Con il dolore, si diffuse pure il dubbio che il naufragio si sarebbe potuto evitare e le vite si sarebbero potute salvare. Si impose la necessità di cercare e trovare l’eventuale colpevole di tanta strage------->CONTINUA
di FRANCESCO CARACCIOLO
Nel corso della prima rivoluzione industriale l’introduzione delle macchine nel processo
produttivo creò disoccupazione che poi fu riassorbita nonostante la moltiplicazione
delle macchine. La celere crescita dell’industria andò riducendo l’importanza che avevano
fino allora avuto gli altri due settori produttivi, specialmente quello agricolo. Si diffuse
il timore che l’eccessiva crescita dell’industria e la conseguente perdita del primato
dell’agricoltura potessero accrescere la diffusa miseria della popolazione. Quanto stava
accadendo destò l’interesse e le preoccupazioni di molti. Il profondo mutamento in atto
divenne oggetto di accese discussioni in ambito politico e accademico e alimentò varie
teorie che furono formulate da economisti e intellettuali di diverso e opposto orientamento.------->CONTINUA
di FRANCESCO CARACCIOLO
È bello e sublime salvare vite umane. È utile farlo e vantarsene, come ha fatto per anni
il ministro dell’interno Alfano e come hanno fatto e fanno altri membri del governo e rappresentanti
delle istituzioni ottenendo il patrocinio del Pontefice, la totale approvazione di cardinali,
il plauso degli ecclesiastici e il consenso delle anime pie e di politici e laici in carriera e in affari.
È bello e sublime salvare dieci, cento, mille vite umane, accogliere i salvati o restituirli,
in parte, alle loro famiglie e ai loro paesi. Ma se le vite da salvare sono decine e centinaia di migliaia
di gente che vuole in massima parte invadere e occupare paesi non suoi senza averne ottenuto
il permesso attraverso ambasciate e consolati, le vite salvate devono essere restituite senza remore e
condizionamenti ai paesi da cui sono venuti o da cui sono salpati. Occorre fare ciò per interrompere un
flusso di cui non si intravede la fine ma si possono prevedere gli effetti letali------->CONTINUA
di FRANCESCO CARACCIOLO
Quanto avviene oggi in Italia e l’invasione che sta subendo il Paese rendono estremamente gravi
e inaccettabili le inaudite proposte avanzate da membri delle istituzioni, come la ministra Kyenge, e le sciolte
e spensierate tesi sostenute da politicanti e detentori di cariche pubbliche, come l’onorevole Boldrini.
Nasce in me, semplice cittadino, un naturale impulso a reagire e a pormi alcune domande.------->CONTINUA
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